Descrizione categoria dodo mariani - Pag 11
Ogni storia che si rispetti deve possedere un requisito fondamentale, deve poter raccontare in modo indelebile la propria tradizione e le proprie aspettative future e quando si parla di Dodo Mariani questo requisito assume l’aspetto d’innovazione.
Dodo si forma all’interno della storica bottega del padre con sede a Milano intorno al 1960 e affinando le proprie tecniche, doti artistiche e spirito eclettico, riesce nell’intento di emergere dando vita alle sue, proprie, creazioni che grazie alla sua stessa città impara a far conoscere a tutto il mondo, differenziando il suo stile, oltre che nell’oreficeria, anche in quello dell’alta moda.
Negli anni 60, Dodo si fa conoscere per la sua firma eclettica e innovativa che userà tra il 1960 e il 1970 per firmare le collezioni De Beers, con un brillante incastonato prima del suo stesso nome.
La storia di Dodo certamente non si ferma qui, infatti Dodo Mariani oltre che per “la firma col diamante”, è noto fin dal 1967 con i suoi classici “animaletti cibernetici”, in pieno stile robotico che alimentano la fantasia di chi li osserva.
Come già spiegato Dodo non è semplicemente noto per l’alta gioielleria che riesce a lavorare, ma negli anni 80 si riesce a distinguere anche per una vasta linea di pelletteria da uno stile unico nel suo genere e di inconfondibile, ispirata alle prime due lettere che pongono il nome Dodo, di DO.
Una storia di successo, certamente non si ferma a questo, cerca le possibilità oltre i propri limiti, e sarà proprio lui Dodo a firmare con il suo nome Dodo Mariani la realizzazione del 1994 dei famigerati orecchini di Lady Diana.
I suoi strepitosi incontri procedono anno dopo anno, successo dopo successo, tant’è che Dodo e i gioielli Dodo nell’anno 2000 vengono presentati da Dodo stesso come i gioielli dedicati alla famiglia direttamente al santo padre Papa Giovanni Paolo II, il bozzetto della famiglia è tutt’ora conservato presso i musei vaticani.
Nello stesso anno Dodo Mariani e il gioiello per la famiglia viene presentato all’interno di un programma televisivo di Paolo Limiti su Rai 1.
Nello stesso anno Dodo è il primo orafo a presentare una scultura in bronzo esposta a Rapallo, nel piazzale Josemaría Escrivá dal nome “Dal gioiello al monumento”, inoltre sempre nell’anno 2000 ci piace ricordare Dodo anche per la sua importante scultura ispirata ancora una volta alla famiglia, che ne porta appunto il nome “La famiglia”, realizzata dai grandi maestri vetrai di Murano.
Ma le innovazioni dell’alta gioielleria Dodo Mariani non si fermano certo qui tant’è che lo stesso Dodo fu il primo a portare il cioccolato in gioielleria, ideando il primo gioiello in cioccolato.
Lo stile eclettico di Dodo Mariani non ha freni, e nel 2002 Dodo realizza la Medellin nel mistero della donna e la bottiglia di cocacola.
Nel 2004 i gioielli Dodo prendono il via in quella che è la collezione in collaborazione con Moet & Chandon realizzando la collezione “Perlage” in oro bianco e diamanti.
Sono tante le artiste e le celebrità che indossano gioielli Dodo come il gioiello “L’amor” indossato da Manuela Arcuri nel 2014 firmato da Dodo Mariani.
Nel Dicembre del 2016 viene inaugurato il nuovo showroom con sede a Santa Margherita Ligure e firmato interamente Dodo Mariani.
Dodo ci dimostra di essere un’anima creativa, un’artista moderno e contemporaneo dall’istinto concettuale che con arte e maestria, frutto di anni di esperienza riesce continuamente ad inventarsi, realizzando i suoi gioielli senza mai porre limite all’inventiva.
Dodo Mariani getta le basi per quelle che sono le nuove forme di gioielleria, i nuovi materiali impiegati, le nuove tecniche, il suo stile inconfondibile e il suo carisma creativo prendono l’arte temprata dai più grandi maestri orafi di epoche remote spingendole ben oltre la soglia del futuro
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